Crittografia sempre più usata da cyber criminali L'allarme nell'ultimo rapporto IOCTA dell'Europol. Se da un lato l'uso della crittografiaè "molto utile per i privati cittadini e per l'industria perproteggere i loro dati" dai cyber criminali, dall'altro la stessatecnologia viene oggi utilizzata dai malintenzionati, presentando"sfide significative per l'applicazione della legge".
È quanto silegge nell'edizione 2016 dell'Internet Organised Crime ThreatAssessment (IOCTA), l'annuale quadro del panorama delle minaccedel crimine informatico realizzata dallo European CybercrimeCentre (EC3) dell'Europol."Venti Paesi europei, tra i quali 13 Stati membri dell'Unioneeuropea", prosegue il report, "segnalano l'uso di software dicrittografia (come TrueCrypt, Bitlocker, ecc.) da parte deicriminali informatici per proteggere i propri dati memorizzati".Inoltre, dice ancora l'Europol, "il fenomeno non è più limitatoai computer desktop, dal momento che una crescente crittografiadi terze parti o nativa è disponibile su dispositivi mobili".L'uso della crittografia, continua lo studio, "priva" leautorità di law enforcement "di opportunità probatorie cruciali".
"Otto Stati membri", si legge ancora, hanno specificamenteindicato che avere a che fare con la crittografia è una sfidaimportante per indagare sul crimine informatico" e che circa lametà dei Paesi dell'Ue dicono che "le loro indagini comportanol'uso di una qualche forma di comunicazioni cifrate, tipicamenteJabber, ma anche applicazioni commerciali come WhatsApp e Viber"."Molte delle piattaforme di comunicazione disponibili incommercio hanno ora la crittografia attivata per impostazionepredefinita. Ciò - conclude l'Europol - è sempre più fatto permezzo di crittografia end-to-end" (crittografia a livello diservizio, invece che a livello di rete, come l'Https), il cheporta a situazioni in cui i servizi non sono intercettabili".(Fonte: Cyber Affairs)